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Quando io vi faccio riempiere bene a panza, non basta?

E in verità Beatus, benchè avesse la panza, cioè stomaco e intestino delicatissimi, mai come in quei giorni, sotto il regime di Pasquà, era stato così bene. Inoltre le tre donne per effetto della loro giovinezza gli scancellavano la imagine delle cose sudicie.

Era anche sgarbato Pasquà. Diceva: — Io v’apparecchio qua e voi ve ne andate là. Che avete? la tarantola in corpo?

È che Beatus cercava l’angolo dove la tovaglia fosse men sudicia.

Ih, quanta aristucrazia! — aveva detto Pasquà. — Quando v’aggio dato ’a salvietta pulita p’ ’a bocca nun basta?

Era anche curioso Pasquà: — Vui m’avite a spiegà come fate: v’andate a curcà e leggite, pigliate ’u caffè e leggite, mangiate ’a minestra, e leggite. Io dopo due minuti che aggio aperto u’ Don Marzio, me volta ’a capa.

E vedendolo pensoso, Pasquà diceva: — Anch’io come voi tengo tanti pensieri; ma invece di tutti questi libri, bevete e non penserete più a niente.