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raviglia, come volesse dire: «lei dimentica, signorino, che le bestioline sono una nostra specialità come la grotta azzurra e la zuppa con le vòngole».

Veramente il cameriere aveva osservato che anche le bestioline sono figlie di Dio.

«Su questo non cade dubbio, ma è pure un fatto che voi altri napoletani, bravissima gente, del resto, siete di una tolleranza eccessiva verso i vostri parassiti.»

Era passata la mezzanotte, e considerando che non era il caso di bussare a migliore albergo dove non ci fossero quelle specialità, pensò di attendere l’ora di riprendere il treno camminando per le vie.

La città sotto la luna nuova, e al lume di rare lampadine velate di azzurro, si elevava fantastica. Ogni tanto, nell’alto azzurro del cielo, spiccava il profilo oscuro di un monumento. Re Angioini? re Borboni? Forse la vendetta del popolo di Napoli, che accolse con festa ogni re, e ogni re abbandonò al suo destino. Ora conserva in pietra o in bronzo i suoi re.