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Camminò per una gran via che non finiva mai, e impauriva perchè deserta. Lo turbava il rumore dei suoi passi e gli pareva di essere solo vivo tra i morti, e benchè gli avessero detto che di notte, a Napoli, si incontrano li mariuncielli, quasi li desiderò.

Guardò il cielo per vedere se l’alba apparisse, tanto gli parve aver camminato. Ma l’orologio lo persuase dell’errore. Segnava il tocco appena dopo la mezzanotte. Dunque aveva avuto un senso vertiginoso del tempo! Ma a un certo punto gli parve che se l’alba non fosse mai apparsa, e sempre il mondo fosse stato guardato dal volto maligno della luna, sarebbe stata cosa naturale.

Ma non del tutto deserta la via. Ogni tanto sui marciapiedi, un dormiente, o un gruppo di dormienti. «Beati quelli che dormono in pace pur su la nuda pietra!»

Da un cumulo di cenci si staccava una testolina chiomata d’infante, che posava in profondo oblio. La mano di Beatus Renatus quasi si abbassò per lambire quella testa, ma poi se ne ritrasse. Pure la contemplò a lungo. Finalmente giunse a un luogo dove si vedevano camminare persone che pareano ombre bianche.