Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
il romanzo della guerra | 71 |
— Sì, carino.
— Signor professore — mi ricordo che mi chiedeva un altro scolaro — che cosa sono gli ostaggi?
— Una parola antiquata! Sono o, meglio, erano gli individui più ricchi e più ragguardevoli di una città, che il vincitore si toglieva per malleveria dei patti. Cesare li chiedeva sempre. Iubet obsides dari, arma proici.
— Ma oggi non si usano più!
— Parole fuori d’uso, figliuolo!
Oggi si fucilano contro un muro. Risarà tutto quello che fu.
***
A proposito di vino bevuto ieri dai preti, non è codesta una mia malignità. L’amico dottore, qui di condotta, che è un po’ germanofilo anche lui, mi assicura che un signore — clericalone — sta, da ieri ad oggi, molto meglio.
— I Tedeschi a Parigi, eh?
— Non dico questo — rispose il clericalone — , ma sono notizie che fanno bene.
Povera Francia, li sconti sì, ora, i tuoi peccati.
Deve essere molto elegante la toilette di madama Caillaux, come infermiera della Croce Rossa!
***
Non riesco più ad andare dal macellaio per la