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vogliamo superare l’umanità. Ed io ho l’onore, o signore, — conclude tragicamente — che al mio paese mi chiamano imbecille.

— Anche a me è accaduto qualche volta — risposi, — ma io non ci bado. Sono cose che accadono agli uomini superiori.

— Bravo, Sconer — esclama la contessina con entusiasmo. — Fate largo alla divina giovinezza che viene!

Ma la luna si era fatta bianca e alta lassù: le candele gocciolavano.

Dico io: — Contessina, se loro vogliono accettare la mia ospitalità, ben volentieri. Ma li prevengo che l’ultimo tram passa alle undici e mezzo. Mi dispiace che lo chauffeur dorma lontano di qui, se no, li farei accompagnare con la mia auto.

*

Così li ho accompagnati sino al tram. C’era la luna, e un lume nella campagna come di giorno.

Disse la contessina: — Sventuratamente bisognerà per l’Attileide rinunciare al teatro all’aperto come era nostra intenzione, e sopprimere molti Unni.

La luna batteva in pieno sul volto della con-

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