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Ah, signorina Oretta! Un uomo grosso e rosso, io?

“La vostra opinione, signorina — la apostrofai dalla finestra — è errata! Io sono io! Non sarò un ragno, vestito in grigio-verde; ma io sono un uomo in gamba e che conta qualche cosa nel mondo; e il vostro Melai è uno che oggi c’è, e domani non c’è. E voi, signorina? Io vi credevo capace, non solo di pudore, ma anche di comprendere il vantaggio della posizione eccezionale che io vi offrivo. Questa poesia di tipo superiore voi non la avete capita. Tal sia di voi„.

*

Stavo ravviando col pettine i capelli disordinati, quando entrò la Lisetta.

— Vi pare, Lisetta, che io sia grosso e rosso? I capelli rossi! No, rossi: tizianeschi. Lasciate, lasciate passare un po’ di tempo, e poi vedrete che la vecchia e la giovane avranno a pentirsi amaramente.

— Forse lei, signore, ha ragione — disse Lisetta. — Sapesse adesso la mia padroncina quanto soffre da quando lui è partito. Non dorme più, non mangia più; è diventata pallida.

— Questa notizia — dico io — mi fa piacere. Prenda il papavero! Oh, non capita mica tutti i