Pagina:Panzini - Io cerco moglie!, 1920.djvu/214

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turale è più bello. Se non che dovevo essere io a dischiudere, signor Melai. Io, non voi! Voi avete requisita la mia proprietà! Era la gelosia. Che spaventoso sentimento! Agisce da pompa aspirante al cuore e porta via tutto il sangue, tutta la proprietà. Voi non avete più la vostra proprietà. Sì! Eccola là, ma non è più vostra: è di un’altro. La proprietà di una donna non è come quella della mia palazzina. Non c’è altra abbondanza che di donne, ma che importa? È quella donna! Con quel ricamo della bocca, con quel sorriso, con quel sapore non ce n’è che una. Perchè, Oretta, non hai fatto le carezze a me? Perchè non hai pettinato, così, così i miei capelli?

Mentre io facevo così e così, mi accorsi che questa operazione non si poteva compiere troppo bene, perchè i miei capelli sono alquanto incatramati dalla pomatina. Ritrassi infatti la mano profumata bensì; ma appiccicata.

Posso convenire che i capelli di Melai si prestano meglio a questa operazione.

Ma ciò non toglie che voi, signor Melai, abbiate requisita la mia proprietà. La quale si lasciò requisire. E allora mi ritornarono alla mente quelle abbominevoli parole di lei: “Un uomo grosso e rosso...!„.