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— Noi ci conoscevamo da prima.
— Ecco un particolare del tutto ignorato — dissi. — Con ciò ella vuole significare che esisteva un diritto di prelazione in favore del signor Melai....
Fece cenno di sì.
— Il mio cuore sanguina; ma l’onore è salvo!
La signorina Oretta ebbe allora un sussulto: con la mano frugò, trasse una lettera: me la offrì.
— Signorina — dissi — ella vuole offrire la documentazione dì quanto asserisce verbalmente; ma non importa, la prego.
Ma ella insistette.
— Ebbene, quando ella insiste....
Allora io estrassi dalla busta la lettera, apersi il foglio, e lessi le cose seguenti:
“Signorina, mi chiamo Marco Melai; sono caporale nel 6° Battaglione Cividale. Ho ventidue anni e mi trovo in guerra dal 5 ottobre 1915. Sono stato già ferito una volta. Mio padre è colonnello; la mia povera mamma non c’è più in questo mondo. Credo che questa presentazione sia bastevole. Dove mi trovo? Sui monti. A lei indovinare. Vuole diventare la madrina dei miei alpini? La assicuro che sono giovani forti, buoni e valorosi. Non spetterehbe forse a me il dirlo, ma la verità non sta mai male„.