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so: ma questa donna è titanica, folgorante. È la gioia trionfante.

Vivere con lei, viaggiare il mondo con lei sempre in un delizioso tête-à-tête! Sleeping car, Excelsior hôtel, Palace hôtel. D’estate al Capo Nord, d’inverno, orient-express, in Egitto, su quei battelli che solcano il Nilo, come in quel quadro che c’è Cleopatra.

— Ma che cosa ha lei, Sconer?

— Sogno, contessina.

Questa donna è famelica. Ridendo, mentre io sogno, ha mangiato tutto il porcelletto. Che cosa devo darle ancora?

Ma il piatto vuoto del porcelletto di madama Caramella mi fa sovvenire che esistono anche le pesche della medesima. Lei le ha contate: lo so. Ma non importa.

— Un momento, contessina — dico.

Mi allontano, ed eseguisco la requisizione delle pesche: un atto audace, non dirò come furto; che, dopo tutto, vada per i miei cioccolatini che la signorina Oretta infilava nella bocca di quel signore; ma perchè correvo il rischio di essere sbranato da cane Leone.

Ritorno con le pesche.

Alla vista delle pesche, la contessina è presa da gioia saltellante. — Lei è ben gentile, Sconer.