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pagna? Lei crede ancora alla virtù della campagna! Ma è un’illusione.

Veramente non è per questo: è perchè lei è anemica, e avrebbe bisogno della campagna. — Ma come si fa? — mi domanda. La signorina è lavoratrice, e deve vivere del proprio onesto lavoro.

— Ah, non è facile per una signorina vivere del proprio onesto lavoro!

Non rispondo a queste interrogazioni ed esclamazioni. Indico il tavolino dove ho fatto disporre la macchina, e comincio a dettare: Cav, scriva pure per intero, cavalier Ginetto Sconer.

Scrive; ma ecco la signorina si interrompe e dice: — Mi favorisca uno sgabello perchè volo sui piedi.

Guardo, e infatti non toccava terra.

Suono, e compare Desdemona.

— Desdemona, vi prego, portate uno sgabello per le estremità della signorina.

(Mi pare che Desdemona non obbedisca con quella premura che costituisce una sua prerogativa).

Dunque continuiamo:

Cavalier Ginetto Sconer, fisonomia rosea, da cui spira intelligenza e coraggio; capigliatura solida, denti solidi, tutto solido.