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Non se ne va, e mi dice che no, non ha degli scrupoli. Ma ha voluto preavvisarmi perchè....

— Perchè lei è una signorina che ha il suo onore: me lo ha già detto.

Rimane un po’ interdetta; si alza, e mi guarda con occhio lontano come fanno i conigli.

Dice: — E poi si vede che lei è cavaliere.

— Purtroppo.

È una iettatura: io non mi imbatto che in signorine vestali.

*

Domenica è stata la prima seduta. Nel mio salotto Louis Kenz: le finestre sono aperte sul giardino; e io sono seduto — in pijama di seta candida — dentro la mia poltrona inglese, quando la signorina è entrata.

Avevo fatto portare dallo stabilimento una macchina da scrivere con il nastro nuovo.

La prego di mettersi in libertà.

Gli occhi di lei, dilatati dall’ammirazione, guardano il giardino. Ora si vedono tutti e due gli occhi, in quanto si è levata il cappello. È una testolina piena di piccoli ricci, ma graziosi.

— Ah, signore — esclama — pare qui di essere in campagna.

Così è a Milano. Appena vedono un po’ di verde, dicono di essere in campagna. Ah, la cam-

Panzini. Io cerco moglie! 17