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Combiniamo per il giorno seguente, ed io stabilisco un compenso adeguato per le sue prestazioni.
— Ma è agile lei? — domando.
Si spoglia in un momento le braccia dei lunghi guanti e mi agita in faccia le mani con grazia e rapidità.
Le braccia sono due stecchi, ma le mani sono carine.
Ma rimane lì in piedi; cioè la signorina non se ne va.
— Scusi — domando — ha qualche cosa da comunicare?
Fa capire di sì; ha qualche cosa da comunicare.
— Prego, s’accomodi.
Si accomoda su l’angolo di una poltrona.
È esitante. Desidera sapere se io sono coniugato o se sono un signore solo.
Stupisco di questa domanda indiscreta.
— Perchè mi dispiace — dice — ; ma io sono una signorina che ha il suo onore.
— Questo non mi riguarda — rispondo dignitosamente. — Lei ha degli scrupoli?...
Ma non mi risponde.
Sta lì, mi guarda, sorride.
— Prego, prego — aggiungo in fretta e concludo: — Se ha degli scrupoli, lei può andare.