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Signorina G***: “si erge a somiglianza del perfetto stelo,„ come dice Lionello, ma ha il torto di farsi vedere a passeggio in compagnia di sua madre, la quale era forse uno stelo anche lei, ma oggi è un archetto. Una fanciulla di buon senso dovrebbe evitare di farsi vedere con una madre che presenti un quadro disastroso della sua futura configurazione. E poi il figlio di Ginetto Sconer deve essere una quercia, e non uno stelo.

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Signorina H***: figlia di un ingegnere architetto. È stata costruita con molta grazia da suo padre, nello stile Louis Kenz, da me preferito. Pare una bambolina, e si chiama Noemi. Porta i riccioli a tire-bouchon, come nelle vecchie stampe. Fa la svenevole, parla con una voce melliflua.... Ma queste apparenze ingannano: un giorno la ho sentita, nello studio di suo padre, che tirava su gli affitti a tutti gli inquilini delle sue case. Questa signorina ha delle buone qualità — dico fra me — ; ma un altro giorno sento una voce stridula che rompe le pareti: “Fa alla svelta, fa alla svelta, fa alla svelta! Sai bene che io non