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mia limousine deve essere la prima automobile che sosta alla sua porta.

L’appartamento del dottore è di una semplicità così deprimente da far cadere ogni deferenza per la virtù della modestia. Vi è diffuso un odorino di aglio soffritto; e la donna che viene ad aprire, sigillata nel suo grembialone di massaia, è in perfetto stile con l’appartamento e con l’odore dell’aglio soffritto. Credo che sia la serva. Commetto una gaffe: è la moglie del dottore: “la mia ottima consorte„.

Il dottore è un uomo dalla testa in disordine abituale.

I capelli della testa entrano nel dominio della barba; i baffi formano delle stalattiti sopra le labbra; i peli delle ciglia sembrano ribelli a qualunque brillantina. È una testa fuori di posto. E dire che da quella testa è sortito il capitolo sull’igiene della testa!

Quella mattina la testa del dottor Pertusius era anche più del solito fuori di posto, perchè stava sopra un libro che parlava di una stella che non c’è più, eppure “noi ne vediamo — dice lui — ancora la luce, tanto smisurata è la distanza! Le nostre cifre mortali non bastano più. Non sente lei, cavaliere — mi domanda — vacillar la ragione?„

— Per questo no. Ma se crede, discendiamo