Pagina:Panzini - La Madonna di Mamà.djvu/274

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guatido l’umanità si addormenta, versa su la terra lavacri di oblio. Credete, passerà tutto. Ma è che passeremo anche noi!

Così si conversava nel salotto di donna Barberina.

Erano facezie, ma pesanti come palle infuocate e plumbee. Ognuno di quegli eleganti reggeva per un istante con un sorriso stirato, poi la passava al vicino. — Dica lei.

Ah, un po’ di champagne, un po’ di esilarante champagne alla francese. Non ce n’ è più. Bevuto tutto. Come in sul finire di un festino la fredda alba sorprende i gaudenti, e l’uno vede l’altro, pàllido, abbrividire! Ma voi siete ben pallido! Anche voi. Ma chi ha spento i doppieri? Chi ha aperto le finestre per fare entrare questa luce infame? Un’altra bottiglia di facezie, o uno champagne di ils ioni. Non ce n’è più! Tutto bevuto. Il vascello fantasma, col suo equipaggio cieco dell’u mana follia, passa pel suo viaggio eterno.

Aquilino qualche volta era sorpreso di trovarsi a mezza scala della torre di Albraccà per andare a trovare quello squilibrato del marchese don Ippolito di Torrechiara, che gli dicesse una parola non di verità, ma di umanità.