Pagina:Panzini - La Madonna di Mamà.djvu/286

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mati, cavalli, carriaggi, cannoni, in turbine, in folle ubbidienza, tra ferro e fiamme e sterminio, fabbricano coi loro cadaveri le mura della storia.

Bobby sedeva sovente presso il meccanico, per quella sua passione di guidare; ed Aquilino aveva davanti a sè le due donne; quelle due teste un po’ assopite nel dolce ondulamento; «bionda l’una, l’altra bruna»; grandi chiome, grandi veli, bende quasi sacerdotali. La pupilla bruna dell’una, la pupilla azzurra dell’altra si schiudevano come fari nel sopore o nell’intervallo delle rare parole.

Tante chiome, tanti veli, tante grazie.

Che cosa importava se anche dietro quelle chiome i loro cervelli non pensavano? Le loro pupille sorridevano. La gioia della vita. Inaccessibili? Chi lo dice?

Lassù, nel sereno, presso il sole, qualche punto luminoso, qualche grido melodioso: le allodole. Sembrano anch’esse inaccessibili, eppure.... Eppure cadono — diceano le pupille delle dame.

Si destò anche lui una mattina da quella dolce narcòsi.

— Oh, ma signora, quale paese percorriamo noi?