Pagina:Panzini - La Madonna di Mamà.djvu/287

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Vedeva in lontananza un cinereo, azzurro profilo di monti. Attraversavano quella terra che era stata il suo paese, e che gli antichi chiamavano «patria».

Fra quei monti, si vedeva quel monte con quel castello che in lontananza si confondeva col monte. Lassù, quand’era fantolino, era stato di condotta il babbo. C’era il greppo fuori del castello, dove mamà, in sul vespero, si recava con lui, che era vestito con un gonnellino bianco. Ricordava. E attendevano il babbo dal ritorno dalle visite. Rivedeva il baroccino, il cavallino roano che rampava su, e il babbo lo chiamava bimbo. Perchè? Ma ora ricordava. Poi la cena semplice sul focolare odoroso. Poi gli parve sentir delle lagrime; poi vide il tempo; gli parve di capire quella cosa che è mistero: il tempo. Lui che con quel gonnellino bianco una volta respirava lassù fra il babbo e la mamma ed ora fuggiva per la gran strada piana nella grande automobile (babbo e mamma non c’erano più: c’erano due dame), lui era l’orologio vivo del tempo.

E gli parve strano di essere chiamato giovane.

«Oh, quanto tempo sono io vissuto!»

Ad un tratto Bobby gridò: — Il mare, il mare!