Pagina:Panzini - La Madonna di Mamà.djvu/322

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prima si è in due. Il protocollo della nostra vita porta che si dorma in un letto grande, nel quale si va a posare la sera; e la mattina ci si sveglia quando la notte si dorme. Su quel letto anche si muore; prima lei, o prima io; o prima io e dopo lei. Su quel letto anche nascono i figli. Ah, i figli! Ecco il frutto del canto di primavera. La fiorita del maggio, ohimè, è scomparsa. Quale legge or ci trascina?

«I figli, perchè? Per chi, i figli? Per noi? per nostra consolazione? per loro? per una ecatombe, come in questi tempi? Chi ne sa qualche cosa di sicuro? Fuorchè l’ufficio di anàgrafe,.nessuno ne sa proprio niente perchè si creano i figli!»

— Ma che hai, che hai, — gli chiedeva allora miss Edith, vedendo d’un tratto l’amico così pensieroso, — che hai, my sweet one, mio dolce amore?

— È, è, cara Editta, — diceva Aquilino riscotendosi, — che hai ragione tu. Va bene come dici tu: tu hai donato te a me, ed io ho donato me a te. È basta! Io sono, credi, un piccolo idiota!

«Ah, è questo stupido uomo, che appena vede una paglia, pensa a fare il nido, a far le uova. Per il serpe che le verrà a sue-