Pagina:Panzini - La cagna nera.djvu/117

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— Sì, va bene — interruppe un altro —, ma è tanto che si sanno queste cose: homo homini lupus lo dicevano anche gli antichi; voi però notate che se uno si fissa sul serio su queste idee, non fa più niente e rischia di diventar matto.

— Questo può esser vero — risposi io, — ma si deve andare avanti così?

— C’è un rimedio — sentenziò il vice pretore ridendo.

— Sentiamo, sentiamo il rimedio; fuori il rimedio! disse più d’uno,.

— Ecco — e l’omino del vice pretore allargò le dita, si puntò il pollice sul petto, e volgendosi verso di me con voce di compatimento, come di uno che fa lezione, disse: — Fatevi crescere, amico mio, su la coscienza un bel palmo di pelo nero e duro, e non sentirete nè queste punture nè altre più gravi. È un empiastro, che non falla come quelli dei medici.

Tutti si misero a ridere, perchè in fondo il brav’uomo mi dava il solo buon consiglio che si potesse in simili casi; e se in quel riso generale v’era una punta di scherno per me, potevo dire di meritarmela.

— Voi stasera — mi disse il cuoco — avete