Pagina:Panzini - La cagna nera.djvu/84

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fosse stata pingue e sudicia più del giusto, avrebbe potuto diventar piacevole con l’abitudine, e si sarebbe potuto anche passar sopra un lieve difetto che aveva di strabismo.

Dunque ella rideva, e quando cessò, disse con la sua voce che aveva flautata e pastosa:

— Lo sapete voi? Quella bestia (e indicava la cagna che se ne stava in un angolo tutta mortificata) vi mangerà metà del mensile. Sapete che ha vuotato una scodella grossa, piena di pane con due soldi di latte?

La facezia, in verità, non era delle più felici; ma io per cortesia mi credetti in dovere di sorridere.

Ella allora interpretò il sorriso come un incoraggiamento, e accostatasi a me, piegò il capo da un lato ed abbozzando una smorfietta che non era priva di grazia, domandò.

— Voi, professore, m’avete a cavare una curiosità che tutti mi domandano.

— Dite pure — risposi.

— Voi siete barone, siete marchese, nevvero?

— Sì — dissi arrossendo mio malgrado — io sono conte.