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132 novelle d'ambo i sessi


La sua tartana con le altre tartane dalle vele rosse tornava a terra il sabato sera.

“Bettina son qua, xe arrivà el to omo. Bora, bora! Caligo! Bonaccia! Vento de maestro, trenta coffe de pesce!„ diceva arrivando a casa il sabato.

Bettina, la sposina, scapigliata e sudicetta, sapeva quel che aveva da fare senza parlare, all’arrivo del suo uomo. Scapigliata e sudicetta, ma sotto panni le carni avea delicate e bianche come la seppia. Bettina, piccola Madonna con le ciglia abbassate, saliva allora docile la scaletta di legno che conduceva al tàlamo. Dietro rimbombavano gli zoccoli del gran màschio-marino.

Dopo mezz’ora costui diceva:

— Adesso sto ben!

Solo la domenica sera andava all’osteria, dove faceva accompagnamento: Uhm, pà, pà, là! come una catuba, alle cantilene degli altri pescatori, in coro.

A mezzanotte della domenica era di nuovo a bordo: all’alba il vento trovava paron Mènego, calmo, alla barra.

Mai paron Mènego si era rivolto questa domanda: “Sei tu felice?„ forse perchè era felice, specie quando tornava a casa e diceva: “Bettina, son mi, el to omo!„.