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Il topo di biblioteca 3

— come del resto il chimico sta nel gabinetto e l’astronomo nella specula, — non si pensi per questo che egli fosse come uno di quegli antichi nostri arruffati umanisti che si diceano intenti a risuscitare i morti. Fulai era, anzi, mondanetto, nè privo con le dame di amàbili arguzie: tutt’al più riusciva ad addormentare i vivi.

*

— Battista, — diceva al suo fidato domestico, — questa invasione di topi è preoccupante. Nell’armadio vi deve essere poi un enorme mus decumanus.

— Signore, — diceva Battista, — la gatta della portinaia ha figliato. Mi sono fatto tenere due micini che ancora prendono il latte. Attenda qualche giorno, e poi vedrà che il solo odore del gatto manderà via i topi.

— Voi credete?

— Certamente, e intanto provvederò con qualche trappola.

— Oh, egregiamente pensato! — disse il Professore.

E Battista collocò alcune trappole; due nella libreria ed una nell’armadio, e le fornì di buon’esca.

Ora, una notte, il signor Professore sente che