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22 viàggio d’un pòvero letterato

Capìtolo iv.


QUATTORDICIMILA MORTI!


Per andare ad Asiago si prende il treno che va a Schio. Ma si scende prima: a Thiene. Poi altro treno sino a.... Non ricordo più il nome. Poi altro piccolo treno, con ruote dentate che salirà l’alpe.

La pianura si stende ubertosa, ben coltivata, sino ai piè delle Alpi, le quali fanno l’effetto di balzar di colpo minacciose su dalla lìnea dolce del piano. Asiago si nasconde lassù fra quei monti: si trova in una conca verde fra quei monti. Così mi dice la gente. Io ho l’impressione di andare al confine d’Itàlia.

Questo tratto di lìnea non è compreso nell’abbonamento. Salgo perciò in terza classe. Mi sta di fronte un alpino in montura grìgia: è un fanciullo imberbe, ròseo, sano: ma che mani, ma che piedi!