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Pagina:Paolina Leopardi Lettere.djvu/32

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Spero che anche voi avrete in me la stessa confidenza, e che crederete sortite veramente dal fondo del mio cuore le parole con le quali io vi assicuro di una tenerezza vivissima, e di una amicizia eterna.

Fra gli altri motivi che hanno renduto così triste la mia vita e che hanno disseccato in me le sorgenti dell’allegrezza e della vivacità. uno è il vivere in Recanati, soggiorno abbominevole ed odiosissimo; un altro poi è l’avere in Mamà una persona ultra-rigorista, un vero eccesso di perfezione cristiana, la quale non potete immaginarvi quanta dose di severità metta in tutti i dettagli della vita domestica. Veramente ottima donna ed esemplarissima, si è fatta delle regole di austerità assolutamente impraticabili, e si è imposti dei doveri verso i figli che non riescono loro punto comodi.

Ci vogliamo però tutti un bene infinito, ed a forza di assuefazione si riesce a sentire meno gravoso il peso di queste sue massime. In conseguenza di questa cosa vede con gran dispiacere, anzi non vuol soffrire ch’io faccia amicizia con alcuno, perchè (dice essa) ciò distoglie dell’amore di Dio; e non può vedere nessun soprascritto di lettera a me diretta, fosse anche del suo Santo protettore. Ed è per questo ch’io vi ho pregata a cambiare la direzione della vostra, come avete fatto, e come vi compiacerete di continuare. Ora dovrei chiedervi perdono dell’avervi parlato tanto di me, e delle cose mie; pure non lo faccio, perchè lo avete voluto voi, e perchè se voi mi parlerete, come io spero, egualmente di