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Pagina:Paolina Leopardi Lettere.djvu/33

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voi e delle cose vostre, delle vostre speranze, dei vostri studii, dei vostri successi, io ne sarò estrememente contenta e consolata. Mi sono stati assai grati i dettagli che mi date di Giacomo e del noto pacco; ma lo credereste? Giacomo nelle sue quattro righe che ogni settimana ci scrive, non ci ha detto una parola di questo affare; ed io, come vedete, non posso mostrare a Papà di saperlo. Scriverò dunque subito a Giacomo affinchè ci scriva, o faccia scrivere, o mandi quel brano di lettera, di cui voi mi parlate. Ma certo è cosa molto curiosa che essendo questo pacco tanto vicino a noi, non sia ancora in mano nostra.

Dunque voi andate in Toscana! È inutile ch’io vi dica quanta compiacenza io ne abbia per voi e per la vostra famiglia, alla quale presenterete i miei complimenti. Terrò sempre gradita memoria delle vostre gentili offerte, e vi prometto di prevalermene con pienissima libertà tutte le volte che mi occorra.

Ma quanto siete buona ed affettuosa! Lasciate ch’io vi baci e vi abbracci, come abbraccio pure vostra sorella, alla quale volevo dire una parola ma non vedete che non ho sito? Che essa dunque mi scusi. Giacomo ha scritto, e ha mandato tutto, onde a momenti speriamo di avere il pacco.