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MONSIG. ANTONIO TOSTI
NOSTRO
TESORIERE GENERALE
i rappresentaste che nell’applicarvi ad esaminare il nostro sistema monetario per provvedere alla coniazione delle nuove monete vi occorse di osservare che il valore dato negli anni passati alle monete di Francia e d’altri Stati di franchi, o lire 20, e di franchi, o lire 40, essendo eccessivo, facea sì che queste si portassero in gran copia nello Stato Pontificio estraendone l’altra moneta di oro e specialmente la nostra; al quale inconveniente, presso la vostra relazione, presso le osservazioni dei Direttori delle Zecche di Roma e di Bologna, presso mature considerazioni, e col consiglio anche di persone intelligenti di siffatte materie, fu riparato con opportuna vostra notificazione, che riportò il corso delle enunciate monete al valore di scudi 3.71 per ogni pezzo da franchi venti, e così in proporzione per le monete doppie, quadruple ec.
Avete inoltre, rappresentato che sentita su questo articolo la Congregazione de’ Reverendissimi Cardinali, la quale a Noi è piaciuto di consultare ne’ più gravi affari dello Stato, ed avendo alla medesima esposto il risultamento degli esami, e delle discussioni delle persone perite da voi chiamate a quest’uopo