Pagina:Papa Gregorio XVI - Chirografo sul sistema monetario, Stamperia della Reverenda Camera Apostolica, 1835.djvu/7

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(II)

essa è stata di avviso di portare il valore delle sopra enunciate monete a quanto corrisponde all’intrinseco che vi si trova in oro ed in argento rispettivamente, fissando il giusto peso che debbono avere su quello che presenta la maggior parte di tali antiche monete, e lasciandole così in corso, salvo il farle passare gradatamente dalle pubbliche Casse nelle nostre Zecche per trarne la pasta di oro e di argento, e batterne moneta dello Stato.

Ci avete esposto altresì che su tutte le altre monete, che trovansi enunciate nella Tariffa del 23 Giugno 1797, e nella successiva impressa li 25 Marzo 1818, avendo fatti eseguire gli opportuni saggi e confronti, avete conosciuto, che diverse son quelle, le quali trovansi apprezzate per un valore non corrispondente al metallo fino che contengono; che alcune monete antiquate, divenute rare, e le quali non trovansi che eccessivamente logore fa d’uopo toglierle dalla Tariffa; e che quindi è indispensabile il pubblicare una Tariffa nuova nella quale potrebbero correggersi altri errori, o difetti, includendo nel valore dell’oro l’aggio del 2 per % generalmente stabilito, e che forma parte del valore intrinseco del metallo; aggiungendo al valore dell’oro e dell’argento quello che può diminuirsi ne’ diritti di coniazione, e portando così il prezzo di zecca di questi metalli più vicino che sia possibile a quello che hanno nelle più riņomate Zecche di Europa, e nel commercio; indicando il titolo, ossia bontà dell’oro e dell’argento che in ciascuna moneta secondo gli ultimi e più accurati esperimenti si è rinvenuta; determinando il peso che ciascuna moneta di vecchia e nuova coniazione deve ora avere in correspettività del valore attribuitole, e ciò tanto coi pesi duodecimali, quanto coi decimali, o metrici generalmente in uso; e togliendo le frazioni minime sì incommode nel calcolo, e nel commercio, e di niuna importanza per se medesime.

Ci avete fatto conoscere di avere a questo proposito consultata la sullodata Congregazione di Reverendissimi Cardinali tanto sulle antiche monete di Francia, come già sopra si è detto, e sulle altre monete antiquate rare e logore da togliersi dal corso; quanto sul valore da attribuirsi alle monete estere, proponendo a risolvere, se le dette monete debbano mettersi in Tariffa pel solo valore della materia fina, senza calcolare i diritti di coniazione che siansi valutati nelle rispettive Zecche, e senza neppur calcolare questi diritti colle norme delle Zecche dello Stato, salvo il fare qualche eccezione per quelle monete le quali pel credito universale che godono, e sull’esempio di ciò che generalmente si accorda sul valore di esse, meritano alcuna discreta condiscendenza. Sulle quali proposizioni il voto della Congregazione è stato affermativo e conforme ai