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I
LA VITA RUSTICA
(Su la libertá campestre)
[1758?]
Per che turbarmi l’animo,
o d’oro e d’onor brame,
se del mio viver Atropo
presso è a troncar lo stame?
5e giá per me si piega
sul remo il nocchier brun
colá donde si niega
che piú ritorni alcun?
Queste che ancor ne avanzano
10ore fugaci e meste,
belle ci renda e amabili
la libertade agreste.
Qui Cerere ne manda
le biade, e Bacco il viri:
15qui di fior s’inghirlanda
bella Innocenza il crin.
So che felice stimasi
il possessor d’un’arca
che Pluto abbia propizio
20di gran tesoro carca: