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xix - sul vestire alla ghigliottina 353


     25Che fia? Tu arrossi? E dubia,
col guardo al suol dimesso,
non so qual detto mormori
mal da le labbra espresso?
     Parla. Ma intesi. Oh barbaro!
30oh nato da le dure
selci chiunque togliere
da scellerata scure
     osò quel nome, infamia
del secolo spietato;
35e diè funesti augurii
al femminile ornato;
     e con le truci Eumenidi
le care Grazie avvinse;
e di crudele immagine
40la tua bellezza tinse!
     Lascia, mia Silvia ingenua,
lascia cotanto orrore
all’altre belle, stupide
e di mente e di core.
     45Ahi! da lontana origine
che occultamente nóce,
anco la molle giovane
può divenir feroce.
     Sai de le donne esimie
50onde si chiara ottenne
gloria l’antico Tevere,
Silvia, sai tu che avvenne;
     poi che la spola e il frigio
ago e gli studi cari
55mal si recáro a tedio
e i pudibondi lari;
     e con baldanza improvvida,
contro a gli esempi primi,
ad ammirar convennero
60i saltatori e i mimi?