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354 | le odi |
Pria tolleraron facili
i nomi di Terèo
e de la maga colchica
e del nefario Atrèo.
65Ambito poi spettacolo
a i loro immoti cigli
fúr ne le orrende favole
i trucidati figli.
Quindi, perversa l’indole,
70e fatto il cor piú fiero,
dal finto duol, giá sazie,
corser sfrenate al vero.
E lá dove di Libia
le belve in guerra oscena
75empiean d’uria e di fremito
e di sangue l’arena,
potè all’alte patrizie
come a la plebe oscura
giocoso dar solletico
80la soffrente natura.
Che piú? Baccanti, e cupide
d’abbominando aspetto,
sol dall’uman pericolo
acuto ebber diletto:
85e da i gradi e da i circoli
co’ moti e con le voci,
di giá maschili, applausero
a i duellanti atroci:
creando a sé delizia
90e de le membra sparte,
e de gli estremi aneliti,
e del morir con arte.
Copri, mia Silvia ingenua,
copri le luci; ed odi
95come tutti passarono
licenziose i modi.