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366 nota

di adattare alcune parti del secondo poemetto stampato al terzo che stava preparando.

Della Notte si hanno ben sette manoscritti autografi, che io indicai coi numeri da 1 a 7, e il Mazzoni con lettere dell’alfabeto (1 - B, 2 - C, 3 - D, 4 - E, 5 - A, 6 - G, 7 - H), piú tre fogli volanti uniti al manoscritto 7 (71 - II1, 72 - II2, 73 - H2 ). Il manoscritto 1 contiene delle serie staccate di versi, che sembrano rappresentare il primo getto di alcuni episodi della Notte, i quali in parte entrarono poi a far parte di qualcuna delle redazioni del poemetto conservateci dagli altri manoscritti e in parte furono invece lasciati in disparte. Gli altri sei manoscritti, invece, ci offrono il poemetto in una redazione piú ampia, cominciando tutti dalle protasi, colla famosa descrizione della notte, per interrompersi poi tutti dopo un certo numero di versi. Il manoscritto 2 si arresta infatti al v. 69 della presente edizione, il manoscritto 3 al v. 119, il manoscritto 4 al v. 129, il manoscritto 5 al v. 556, il manoscritto 6 al v. 527 e il manoscritto 7 al v. 673. A quest’ultimo vanno poi uniti tre fogli volanti (71, 72, 7v che il Mazzoni chiama H1, H2 e H3 ), i quali comprendono rispettivamente i vv. 580-673, 5S0-593, 495-527.

È evidente quindi che il Parini, dopo che ebbe deliberato di dividere il poema non piú in tre ma in quattro parti, andò rivedendo e correggendo il Mattino e il Mezzogiorno, mentre portava avanti piano piano il Vespro e la Notte, che non finí mai.

Ora i piú recenti editori del poema, seguendo l’esempio del Mazzoni, riproducono pel Mattino la lezione della stampa del 1763, relegando in nota le varianti desunte dai vari manoscritti; pel Mezzogiorno riproducono la stampa del 1765, toltene però quasi sempre le parti che il Parini pensò di unire al Vespro; e per il Vespro e per la Notte riproducono senz’altro il testo datone dal Reina, mettendo in nota le varianti dei vari manoscritti.

Nella presente edizione si seguí invece una via un po’ diversa, perché si vollero bensí riprodurre le edizioni originali dei due primi poemetti (solo togliendo al secondo le parti che il Parini incorporò piú tardi nel Vespro), per mostrare quella che, in un certo momento, parve all’autore una forma degna d’esser presentata al pubblico; ma, subito dopo queste ristampe, si riprodusse il manoscritto 1 del Mattino, che solo ci dá tutto il poemetto rifatto dopo la edizione del 1763, e poi il manoscritto del Meriggio, relegando in questa Nota le varianti degli altri manoscritti. Pel