Pagina:Parini, Giuseppe – Poesie, Vol. I, 1929 – BEIC 1889888.djvu/383

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nota 377

braccia e pupillette mobili (2,3, 4,5,6); vv. 53-54: e fulgidi — monili e gemme (3); v. 56: sovra (4), e l’adombrò (3, 5); v. 57: crearse (2, 3, 4, 5,6); v. 59: e tanti aprirse (2, 3, 5, 6), e i novi aprirse (4); v. 61: generoso alunno (3,4,5); v. 62: ch’io ti guido (3), ch’io m’innoltro (2); v. 63: colmo di glorie ad ottener lá dove (4); v. 69: romorosi aduna (3), romorosi occupa (5); in 2 ai vv. 62-69 corrispondono i sgg. quattro: Tu seconda me dunque or ch’io m’innoltro — per li vari spettacoli notturni, — e vo spiegando a te l’ultime norme — che compian tua magnanima carriera; però i vv. 63-69 che mancano, 2 li ha piú avanti, dopo il v. 148; v. 70: ma dove (2, 3, 4, 5, 6); v. 76: onde la plebe (5); i vv. 73-77 mancano in 2,3,6; v. 78: aimè (3,5,6); v. 79: dove (2,5,6); v. 81: convenga (2, 4. 5, 6); v. 82: i cocchieri (4); v. 84: egregio garzon (2, 5, 6); v. 86: all’ (2, 4, 5, 6), riversar (2, 5, 6); v. 87: riversato (2, 5, 6); v. 87: fra (6); v. 90: di picciol (5); v. 91: contento parte (5); v. 93: alto rimbombi (4); v. 94: il sacrilego fatto (4), fa l’oltraggio a te fatto (2,5,6); i vv. 73-101 mancano in 3; v. 102: Forse indiscreto parlatore assedia (2, 3, 5), forse indiscreto parlator trattiene (6), forse ozioso parlator con alte — braccia pendendo dal tuo cocchio assedia (4); v. 107: e la man (4,5); v. 108: di giá (2,6); v. 110: involarsi (5), infin (4); v. 112: Invan chiedi mercé: di mente invano (6), Ahi lasso! invan chiedi mercé: di mente (2), tu in van chiedi mercè; tu a lei di mente (3, 5), tu in van chiedi mercé; di mente in vano (4); v. 115: e manca in 2, 5, 6; v. 116: ombre (2, 3, 5, 6); v. 117: impaziente appella (4); v. 118: l’auriga (4); v. 120: i cavalli (5); i vv. 118-121 mancano in 2; v. 127: lieta del paro (5); l’35: fûr beate (1); v. 136: in 1 era scritto felice ardor, poi corretto in vago desio; v. 137: fida sposa (1); prima il P. aveva scritto: giá son due lune all’altrui fida sposa, poi corresse: all’altrui fida sposa or son due lune; v. 138: ora il tedio alla (1); v. 139: omai (5); v. 140: publico (2); v. 145: altri illustri (5); dopo il v. 148 il ms. 2 aggiunge i vv. 63-69 giá riportati al lor luogo, e poi resta interrotto; v. 152: senza di ciò mal grata (5); v. 160: fra l’onte (5); v. 169: le combattute palme (5, 6); v. 191: e a te la dama (5, 6); v. 193: affidata, o signor (5, 6), v. 195: fiammeggia e gronda (6), fiammeggi e gronde (5); v. 199: alto raccoglia (5), alto sostiene (6); vv. 203-204: misere! per la via... sibila tra la polvere (5), misere! su la via... per la polvere sibila (6). Nel ms. 1 si legge il sg. frammento, che si può confrontare coi vv. 195-203:

 In man de’ servi
largo dinanzi a voi fiammeggia e gronda
il tesoro dell’api; e dietro a voi
altra mano servii de la tua dama
lo smisurato lembo alto raccoglie,
somma felicitá che lei disgiugne
da le ricche mortali a cui per anco,
misere, sopra il suol l’estrema veste
fra la polvere sibila cadendo.