Pagina:Parini, Giuseppe – Poesie, Vol. I, 1929 – BEIC 1889888.djvu/384

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nota 377

v. 204: lieve sdegnuzzo (5), novo sdegnuzzo (6); v. 208: da l’un (5); v. 209: guida la dama a diportarsi al vallo (5); v. 211: balza (5,6); v. 214: duopo (6); v. 220: tu col gomito alquanto, un poco anch’ella (5), tu col gomito un poco, un poco anch’ella (6); v, 221: e a le tue forze (6), e a te fidata (5); v. 223: mentre insieme celiando a brevi salti (5), mentre lieti celiando a brevi salti (6); v. 224: su per l’agili scale ambo affrettate (5, 6); i vv. 225-230 non si trovano che nel ms. 7, segnati in margine con una linea; mancano nei due mss. 5 e 6; vv. 232-233: Ecco a te s’apre — di stanze ordine lungo (5), Ecco a voi s’apre — di stanze ordine lungo (6); v. 235: lume or vivo or spento (6); v. 247: È servata (5.6), dei (5); v. 248: stirpe (5); v. 249: penetrar nel tempio (5); v. 264: ivi s’appoggia (5, 6); v. 272: a la sedia (5, 6); v. 277: di riso (5); v. 286: Disse fe’ plauso a se medesmo (5), disse fe’ plauso con le palme (6); v. 287: spiegò volando (5); v. 289: e tese cigne (5); v. 291: leggeri (5, 6); v. 315: celato libro (5); v. 317: lepida imago [in 6 imagin] fe’ notar tra i fogli (5,6); v. 321: a le cóltrici stesse (5); v. 323: fra l’immenso (5); v. 324: solenni? (5); v. 329: la stirpe (5, 6), fra le mani (5, 6); v. 335: bocca spalancata (6); ai vv. 340-341 in 5 corrispondono i tre seguenti: Allor prese l’imperio; e quindi or spande — sopra qual vi s’accosta eterno influsso. — Fuggi adunque, o signor, fuggi dal trono; in 6 il v. 341 suona: ed amor ne sospinse; e trono il fece; in 5 manca la seconda metá del v. 347 e la prima metá del 348, cosícché i tre versi si riducono a uno: sbadigliando distinse, e lá tra i seggi; v. 352: atto egregio (5, 6; anche 7 aveva egregio, ma il P. corresse in eccelso ); v. 362: questi omai (5.6); v. 364: del paro (5); v. 367: ha fra l’a/lre diletta (6); v. 368: Quegli (6); v. 374: annunzia (5, 6); v. 383: Questi (6), ne’ trivi (5, 6); v. 392: orecchio (5, 6); v. 394: Or non conosci del figliuol di Maia (5); vv. 407-408: vincasi e domi; e di sonanti spoglie — d’abbattuto rivl si torni opimo (1, 5); i vv. 394-408 mancano in 6; in 1 ai vv. 401-408 seguono i vv. 456-485; v. 411; legni e cuoi (5); v. 412: fabri (5); v. 419: surga (5); v. 421: a fonte (5); v. 425: fin (5); in 5 i vv. 368-372 vengono dopo i vv. 383-393, poi seguono immediatamente i vv. 409-425, seguiti alla loro volta dai vv. 394-408, In 6 troviamo la stessa disposizione di versi di 5; ma però mancano i vv. 394-408; v. 430: o pur (5, 6); v. 440: or mira un altro (5, 6); v. 444: ambo (5, 6); v. 452: un solo fianco (5), resta (6); v. 453: greca rapita (5); dopo il v. 455 dovevano forse trovar posto i due tipi del frammento I, pubblicato in Appendice; v. 459: E ardito (1); v. 460: t’assidi (i, 5, 6); v. 464: mira ed apprendi (1,6), vedi ed apprendi (5); v. 465: Qui (1); v. 466: lor fortune recenti (1); v. 469; sia ch’a (1); v. 471: a la luce (1, 5); v. 472: Lá gli antichi (1); v. 475: le giá corse in amar fiere vicende ( 1,5,6); v. 476: Quindi (1); v. 479; d’un’adulta beltá (1); v. 491: Qual (1), o pur (1, 5, 6); v. 494: e ride ancora; e de le dame intanto (5); e ride ancor ben che a le dame intanto (6); v. 495: tra l’arco de’ bei labbri aleggia e pende (5), su l’arco de’ bei labbri aleggi e penda (73),