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capitoli 67


XCI

PISTOLA

     Oh oh vedete s’i’ son pronto a scrivere
a’ cari amici miei, signor Fantastico?
Quattro corsi di luna ancor non compiono
dacché voi ne lasciaste inconsolabile,
5ch’io son tosto da voi con una pistola.
— O buon! — direte: — che maniera nobile
di scusarti gli è questa, Astratto amabile? —
Ma pian, barbier; ché, se vorrete intendere
quel ch’i’ vo’ dir, son certo scuseretemi.
10In primis, quel cotal che preso avevasi
lo ’mpegno di cercar quel prete eccetera,
è andato tutto giorno abbindolandomi
e di oggi in doman sempre traendola,
ch’i’ n’era quasi divenuto sazio.
15Pure alla fine spiattellato dissemi
che ’l prete era impegnato, ed altre chiacchiere,
da far morir di stizza un uom che supplica.
Onde pensar potrete quanti cancheri,
quanti malanni e quante pesti e fistoli
20i’ gli augurassi in sulla testa subito.
Allor m’accorsi io ben di quel proverbio
che dice che costor che troppo abbaiano,
solo di vento il corpo si riempiono.
Quest’è una vera escusazion legittima,
25che vai per quante mai potessi addurvene.
     Ma perché voi siete un ser tal difficile
a credere alle prime cacabaldole,
ce ne vorrebbe al meno un’altra simile:
ma, diancin, dove mai la debb’io prendere?
30Eh via! che risoluto son di dirvela.