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66 alcune poesie di ripano eupilino


     Sovvienimi ch’allor quando la signora
non ti volea veder vivo né morto,
che tu n’andavi in cerca molto allora.
     100A quanto però io mi sono accorto,
non potesti far pago il tuo disio,
dappoi ch’i’ vedo che non se’ ancor morto.
     Ora, Manzoni, che debb’io fare io,
posciaché dopo tanto affaticarmi
105io non trovo una morte a modo mio?
     Sa’ tu quel ch’i’ vo’ far? voglio chetarmi
e soprastare pazientemente,
finché la morte vengh’ella a trovarmi.
     Chi sa che, s’ella la mia brama sente,
110non provvegga da sezzo a’ fatti miei,
meglio ch’i’ non fare’ forse al presente?
     D’arte si fatta ella ne sa per sei:
in queste cose tiene il principato.
Vo’ far cosí; voglio aspettarla lei,
     115In tanto, per mostrar che ti son grato,
quel bel capresto te lo clono a tene;
i’ dico quel ch’avevo apparecchiato;
     o ad alcun altro che mi voglia bene.