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136 terzine


     Egli eran quelle maschere divine
si fatte, che coprivan al di drente
30cose misteriose e pellegrine.
     Vestivansi talvolta in un momento
da animali di si varia schiatta
che capir non potrieno in un convento.
     Vedete se la gente era ben matta,
35che fino a Diana vergine beghina
si trasformò una volta in una gatta.
     E il dio barbato della medicina,
ch’era un dottor dabben, comparve fuore
mascherato da bestia una mattina.
     40Deh come il mondo ognor cangia tenore!
Giá i dottor si vestieno da animali;
e gli animali or veston da dottore.
     Ma il padre Giove d’abiti cotali
sempre piú ch’altri mai ebbe diletto
45e ogni di mutava piviali.
     Un giorno di torel prese l’aspetto
per ire a visitar certa donzella,
figlia d’un re che Agenore era detto.
     Egli avea lunga coda e gamba snella,
50e una coppia di corna in sulla testa,
ch’altro dio non portò mai la piú bella.
     Trovossl anco una volta ad una festa
immascherato ad un modo piú strano;
da becco egli s’avea messo la vesta:
     55e vuole un certo autor greco o romano
che madonna Giunon, ch’era sua moglie,
il vestisse quel di di propria mano.
     Talor parti dalle celesti soglie
travestito da cigno, ch’è un uccello
60che lungo il collo ed ha bianche le spoglie:
     ma cosí andando a zonzo in sul piú bello
fu spennacchiato da una certa Leda
che ne lo mandò via senza mantello.