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I

EPISTOLA ALL’ABATE GIULIO ZANZI

per le nozze di Lucrezia Zulian con don Alessandro Ottoboni
del quale il Zanzi era segretario.

[1757]

     Or tu, Giulio, vedrai tra i mariti flutti,
novello abitator, seder Vinegia,
maraviglia dell’onde; a cui Nettuno
prestò l’altero dorso, e disse: — Questa
5mi sia in vece di Troia, a cui le forti
mura, che ’l grande Ettor di sangue sparse,
meco Apollo donò: questa d’Atene,
cui contese il mio nome il sacro ulivo
di Pallade guerriera. I pregi adegui
10d’ambedue le cittá famose tanto:
l’aspra sorte non giá, che le gran torri,
che ingombravan le nubi, a terra stese. —
     Vedrai l’altere moli al divo sacre
intorno al qual cheto leon s’aggira
15custode de la pace, e all’ire pronto,
s’altri ’l tenta ingiurioso. I gravi padri
vedrai nel gran senato, onde Giustizia
stringe le chiavi; ove Prudenza in alto
speculatrice ad osservar si sta.