Pagina:Parini, Giuseppe – Poesie, Vol. II, 1929 – BEIC 1890705.djvu/170

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164 versi sciolti


io dell’Europa tutta? Ed Asia ed Affrica
30ho veduto ed America. Or, se piacevi,
mi domandate di quali provincie
sia composto ogni regno; e quai piú celebri
cittá vi sieno; e che cosa significhi
stretto, istmo, golfo, seno, promontorio,
35e capo e baia ed isola e penisola
e quant’altro vi par; ché tosto udretemi
risponder franco piú che non potrebbevi
risponder Piero de la Valle o il celebre
dottor Gemelli, i quali viaggiarono
40piú tempo assai di me. Ma il piú bel pregio
de’ miei viaggi è, che, senza un incomodo
al mondo, e quasi dissi senza movermi
e senz’alcun periglio e senza spendere,
ho scorso tutto il globo ampio terracqueo
45in men d’un mese; e nondimeno carico
io ritornai d’infinite notizie:
ché non credeste ch’io sia ito in varii
paesi e terre a la guisa che sogliono
i bauli che seguono le sedie
50de’ viandanti, e nulla mai non veggono,
e nulla imparan mai; e a casa tornano
bauli come pria. Ma, a quel che sembrami,
voi non credete queste mie fandonie:
e tempo è ornai di cavarvi d’imbroglio.
55Io ho voluto finora un po’ prendermi
gioco di voi; ma ora la coscienzia
rimordemi d’avervi dato a bevere
non dirò una bugia, ma una metafora
o un’allegoria de la rettorica:
60e perciò credo che sia mio debito
di spiegarvela chiara. Adunque siavi
noto che, quando vennemi ad affliggere,
giovine com’io son, la gotta artetica,
per sollevarmi un poco dalla doglia