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XIII

IL PRIMO BACIO

Idillio.

In una solitaria capannetta,
qual fiore intatto su l’incolta siepe,
una vergin crescea, che a’ boschi, a’ colli,
ov’ella nacque per favor del cielo,
5due volte a pena, dopo il terzo lustro,
avea veduto rivestirsi aprile.
Si vivo lampo dal suo riso uscia,
che a molle guardator forse paruto
sarebbe un cenno di baldanza; ed era
10il linguaggio d’un cuor nell’innocenza
tutto sicuro, e del piacer, che intorno
spandeva, ignaro. Al vago e gentiletto
piglio; al temprato suon delle parole;
alla persona sopra sé diritta;
15al movere degli occhi e della testa,
che dal marmoreo collo alteramente
surgeva biancheggiando; al castigato
atteggiar d’ogni membro non parea
di selva abitatrice, anzi né cosa
20puramente mortai. Ma la bellezza
vincevano i costumi, in cui regnava
un atto di virtú si peregrino,
che prendeva d’amore e di rispetto
ognun che la mirasse. Intorno a lei
2,s consumava del cuor le tenerezze
una madre ne’ freschi anni deserta