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RICORDI INFANTILI

     Diece lustri omai compiuto
ho di questa inferma vita.
Sempre in favole ho vivuto;
e vivrò fin ch’è finita.
     5Nelle fasce ancor lattante
le sdentate donnicciuole
l’alma debole incostante
mi nodrir d’assurde fole.
     Io da lor narrar m’udia
10come spesso a par del vento
van le streghe in compagnia
dei demoni a Benevento;
     come i lepidi folletti
di noi fanno gioco e scherno,
15e gli spirti maladetti
a noi tornan dall’inferno.
     Con la bocca aperta e gli occh
e gli orecchi intento io stava:
mi tremavano i ginocchi;
20dentro il cor mi palpitava.
     Al venir delle tenèbre
m’ascondea fra le lenzuola:
indi un sogno atro e funèbre
mi troncava la parola.
     25Nondimeno al novo giorno
obliavo i pomi e il pane;
alle vecchie io fea ritorno,
e chiedea nuove panzane.