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XIII

ALLA MARCHESA PAOLA CASTIGLIONI

Oh la tua stirpe egregia
e gl’insubri e l’Italia,
Paola, co’ pregi tuoi nata ad ornar,
non mai del tutto misero
5colui sará che facili
del core ha moti e vivo immaginar.
Urtato il vulgo giacesi
dalla fortuna; e torpido
fa di sé stesso a sé pondo e dolor:
10ma quegli, al par di scitico
arco, audace a la rigida
corda contrasta col natio vigor.
Desta la tetra immagine
de’ mali che il perseguono
15spesso ne’ petti altrui doglia e pietá:
ed egli allor con l’animo
e con la mente fervida
per mille di piacer vie se ne va:
per vie che al ricco e all’avido
20di tesori o dominio
giammai da misurar date non fién;
o se la noia a premere
li viene, o il destin volgesi,
o se avvinti podagra acre li tien.