Pagina:Parini, Giuseppe – Poesie, Vol. II, 1929 – BEIC 1890705.djvu/236

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XIX

     Scelerato, chi sei
che di voce infernale
empi la notte, e al male
chiamar pretendi col tuo cenno i rei?
Tu de Tlnsubria in van cerchi tra i figli
mostro che a te somigli.

XX

     Non è dato ai mortali
fabbricarsi da sé la sorte amica;
ché gran serie di casi il corso implica
fin da i primi natali,
tal che ciascun nel mezzo di sua via
si ritrova qual può, ma qual desia.
     Ma se un mortai pretende...