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sonetti 299


CIX

INVOCAZIONE A VENERE

     Scendi propizia dall’ardente sfera
ove tu brilli a i fortunati amanti,
figlia del mar, che co’ tuoi lumi santi
spesso rallegri ancor Pafo e Citerá.
    Vieni e corona il caldo amor, la intera
fede di queste due alme costanti.
Non sai quanti sospir sparsero e quanti
nel desiar questa beata sera?
     Profano giá de gli uomini consiglio
non è il bel nodo. Ah! di sua man, gioconda
madre, lo strinse il tuo celeste figlio.
     Vieni e t’assidi su la destra sponda
del talamo felice: e, dal bel ciglio
versando i dolci rai, l’ardi e feconda.