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scherzi 341


II

     Nice propio da senno e non per gioco
non vuol piú ch’io mi chiami parafoco;
e la ragion mi quadra.
Udite ch’è leggiadra.
5Nice sedeasi un giorno a canto al foco,
tra il marito e il servente;
e il servente volea
darle un bacio: ma come si potea
col marito presente? Or bene, udite
10ciò che seppe far Nice.
Ella, come per caso,
volge gli occhi al marito; e cosí dice:
— Voi avete una pulce sopra il naso. —
E taffe, sopra il naso
15gli batte il parafoco, e a lui con esso
gli occhi ricopre. In quel momento stesso
il bacio desiato
fu dato e ridonato.
Ma come creder mai
20che nell’inverno a punto
una pulce vi fosse?
Eh, i mariti ne beon de le piú grosse!
Basta, dal giorno in poi
che Nice prese cosí bel partito,
25non vuole ch’io mi chiami
piú parafoco, ma paramarito.