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Pagina:Parini, Giuseppe – Poesie, Vol. II, 1929 – BEIC 1890705.djvu/51

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PARTE PRIMA

Iside, Oro.

Iside. Si, figlio, ai sommi dèi

non è sopra la terra
chi piú debba di me.
Oro. Madre, né il cielo
quaggiú trovar potria
chi piú divoto del tuo cor gli sia,
Iside. Chi è ch’oggi s’assida
sovra i troni del mondo, e meco possa
contender di fortuna? Intorno al soglio
mi s’aggira di figli
amabile corona. Io veggo in essi
de’ bei paterni esempi
svolgersi ’l seme, e germogliar felice.
Oro. E della genitrice
emular la virtú li vedi ancora:
e apprendere da lei
come un sovran si renda
caro ai sudditi suoi, caro agli dèi.
Iside. Qual da ricco giardin le amate piante,
scelgo e le innesto altrove. Il sangue mio
orna d’Affrica i regni. In mille modi