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68 | opere drammatiche |
non perdona mai piú. Sia maladetto
quel momento che venne
in capo de’ pastor questa sciocchezza.
Io tirato ci fui colla cavezza.
Or Conila sdegnata
m’abbandona per sempre; ed io con lei
la mia vita, il mio ben, tutto perdei.
Mio bene, addio.
Son disperato!
Morirti a lato
se non poss’io,
ombra e fantasima
ti seguirò.
Lá sul pendio
quella è una balza,
che il capo inalza.
Lá su quel sasso
io salirò,
e di lá subito
precipitando
col capo abbasso
m’ucciderò.
Batto. Montan, senza guardarmi
dove corri cosí?
Montano. Ad ammazzarmi.
Batto. Bagattella! Montano, aspetta aspetta;
di morir non c’è fretta.
Ma il vento se lo porta. Eh non fia nulla;
piú non s’usa morir per la fanciulla.
Ignoranti pastori, ecco gli effetti
degli sciocchi sospetti. Io sarei pazzo
a interrogar la dea. A modo mio
ho finto la risposta; e a voi con questa
voglio cavare il ruzzo dalla testa.
Ma chi con tanta furia