Pagina:Parini, Giuseppe – Poesie, Vol. II, 1929 – BEIC 1890705.djvu/77

Da Wikisource.

iv - l'amorosa incostanza 71


Alcindo. Ma pur qui ci bisogna

pigliar qualche partito.
Silvandro. Io per me son confuso.
Montano. Io son stordito.
Montano, Silvandro, Alcindo. (a tre)
Piú non so come risolvere.
Io mi trovo in brutto intrico.
Parla, pensa, dimmi, amico,
e che cosa abbiam da far?
Montano. Se le donne noi lasciamo,
non potremo piú campar.
Silvandro. Se le donne noi cerchiamo,
ci faremo corbellar.
Montano, Silvandro, Alcindo.
Eh coraggio! andiamo andiamo.
Non si può piú farne senza.
Qui conviene aver pazienza
o di bere o d’affogar.

II

Batto caro, aiuto aiuto!

Piú per noi pietá non v’è.
Batto. Spiegatevi una volta.
Silvandro. Ah che le donne
sollevate si son contro di noi!
Chi s’arma, chi s’avventa,
e chi graffia gli amanti, e chi gli addenta.
Tempestano i bastoni:
e fischiano all’orecchio le sassate,
che sembrano gragnuola a mezza state.
Scoppia loro dagli occhi
la collera in scintille;
e versan dalla bocca
i falsi giuramenti a mille a mille.