Pagina:Parini, Giuseppe – Prose, Vol. I, 1913 – BEIC 1891614.djvu/113

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cosi senza provarlo? Onde lo ha egli saputo? E s’ei non è in caso di provarlo, perché si pone egli imprudentemente a pericolo d’esser dichiarato un mentitore? Spontaneamente io ho scritto, ed egualmente seguiterò a farlo. Voi, o amico carissimo, e gli altri miei amici ed aiutanti, mi fate l’onore di credere che non mi occorra l’opera vostra, scrivendo contro alle opere fatte in questa occasione dal padre Branda. Che se, dopo avere scritto alcuna cosa, vengo a voi per consiglio, io non solo in questa, ma in ogni altra occasione il farei, ed è secondo il precetto d’Orazio che ciò si faccia. Male per lo padre Branda, che non vuole altri consiglieri che se stesso e ’l suo amor proprio. E gli amici, ch’egli ha, vogliono il suo male, non il suo bene; perciocché, invece di avvertirlo e di consigliarlo, il palpano, l’encomiano e l’esaltano perfino sulla cima di quella piramide, ove 10 ha collocato il suo finto scolare, e alla quale l’illustre Zanotti crede che appena si accostino, fatto di tre un solo, il Cartesio, 11 Newton e il Leibnizio. Mi duole che il padre Branda non si avvegga che costoro, portandolo cosí eccessivamente in alto, non amano lui, ma amano se medesimi. A voi parrá, amico carissimo, ch’io mi riscaldi alquanto su questo punto; ma io riscaldo piú per quel che viene appresso che per quel che ho detto finora. Il padre Branda, alia pagina 7, séguita a dirmi cosí: «So che voi vi fate forte sull’approvazione degli amici e piú sull’opera de’ vostri aiutanti. Ma non vi accorgete che questi o vogliono la baia di voi, o si servono della vostra zampa per cavare la bruciata dal fuoco, o vi dan pascolo per farvi il loro zimbello? Badate a ciascuno di essi, e troverete che altri per vostra bocca si duole di una antica sua piaga, non bene ancora rimarginata; altri cerca pescare nel torbido; altri si getta da quella parte dove si fa gente ad ogni patto e condizione; altri ama il garbuglio, che fa pe’ malestanti», ecc. Vedete qual gentile carattere fa il padre Branda a’ miei amici, fra’ quali voi medesimo siete compreso. Dunque voi, che tante volte mi protestaste di essermi veri e leali amici, vi abusate cosi del sagrosanto nome dell’amicizia per servire solamente a voi stessi? Io non meriterei piú d’esservi amico, se il credessi.