Pagina:Parini, Giuseppe – Prose, Vol. I, 1913 – BEIC 1891614.djvu/220

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une come le altre vanno osservate, perché l’opera dell’arte possa ottenere il suo fine, vale a dire di formare di vari oggetti un oggetto solo. L’architetto, per esempio, che ha fatto un Iato del suo edificio con un tale ordine, dee continuar col medesimo negli altri lati; altrimenti non presenterebbe un oggetto solo dcH’arte, ma piú, e cosí mancherebbe all’intenzione sua e dell’arte, non meno che alla nostra espettazione. Un poeta, che comincia una sua composizione in un metro, e poi senza ragion sufficiente passa in un altro, non presenta per riguardo alla versificazione un solo oggetto dell’arte, ma piú; non un solo, ma piú componimenti. Un poeta o un oratore, che intraprendono o il poema o l’orazione con locuzione e con stile sublime, e poi cadono nell’umile o nel basso, mancano per lo stesso modo a questa necessaria proporzione, che nella varietá degli oggetti costituisce l’unitá, e non producono altro che una contraddizione spiacevole e penosa all’animo umano. Non solamente son necessarie le proporzioni fra le parti piú semplici, che debbon concorrere alla formazione del tutto voluto dall’arte, ma il sono eziandio fra le parti le piú composte. NeU’architettura. la quale presenta le sue opere per mezzo di linee e di spazi, non basta che le linee e gli spazi, ne’ quali può elementarmente risolversi un edilizio, sieno fra loro commensurabili, e perciò proporzionate; ma bisogna inoltre che le varie parti piú composte, ossia i vari membri deH’edifizio medesimo si corrispondano fra loro di grandezza, di forma e di collocazione. Imperocché, siccome dalla proporzione delle prime linee e de’ primi spazi resulta il bel tutto dei primi oggetti parziali, cosí dalla proporzione di questi resulta la simmetria ed il bel tutto ideato dall’arte. Quello che si è detto dell’architettura si dee dire anche relativamente parlando delle altre, e massimamente dell’arte del dire, sia nella prosa, sia nel verso. Tosto che lo scrittore sceglie un argomento da dover trattare, non solo dee pensare a trattarlo in quel modo e con quella estensione che meglio conviene ad esso argomento (della qual cosa poi ragioneremo particolarmente, quando si tratterá del