Pagina:Parini, Giuseppe – Prose, Vol. I, 1913 – BEIC 1891614.djvu/343

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scontrarsi, alla sera non li faceano che con un non inteso mormorio fra’ denti, simiglievole ad una incantagione. Di diece o dodici di ch’io dimorai con esso loro, non ve n’ebbe due di simili: perocché tutte le donne aguzzavansi a seguitar la nuova venuta, e quella le assicurava che le sue fogge erano le novissime della cittá. Capitovvi un di una che nel pigliar tabacco sonava di clavicembalo sotto alle narici colle bianche dita, formando poscia sul viso con un’ontuosa siviglia due leggiadrissimi baffi ; e allora tutte le belle divennero sonatrici di naso e armaronsi di barbigi. In appresso ne giunse un’altra, che avea fatto ogni suo studio sopra i romanzi e i drammi per musica, e avea raccolto da tutti i suoi conoscenti i .vocaboli piú singolari e i piú stranieri modi del dire. Costei declamava sempre in tragico stile: rendealo ognora piú vivo e appassionato, allorché, gestendo, coglieva col ventaglio ora nel naso, ora nel petto alcuno de’ circostanti, che a gara affollavansele intorno. Allorch’ella venne introdotta nella conversazione, fece i suoi complimenti cosí: — Signori, io mi son trovata ben disorientata al vedermi in mezzo d’una cosí scelta cotteria; ma, benché io abbia avuto sinora poco teatro, mi permetterete ch’io mi lusinghi di non avermi a rendere indegna di questo bel mondo: frattanto io mi prenderò ben guardia di non meritarlo, e spero che voi menagerete troppo bene il mio spirito per non attaccargli del ridicolo. — Cosí tosto ella fu per cornun sentimento bandita come donna di spirito; e tutti quelli, che presumevano di andar per la maggiore in proposito d’ingegno e di studi, si fecero a vagheggiarla. Allora tutte le scienze ch’erano della moda furono messe sul tappeto. Questa ragionava del commercio e quell’altra della popolazione; l’una contava le sperienze d’un suo amante sopra i polipi e quell’altra quelle del suo sopra le molecule organiche: insomma non s’udiva altro discorrere che di maniera di pensare e di ragionare, di pregiudizi, d’idee chiare e distinte, in certo loro linguaggio che faceami sganasciar dalle risa; dimodoché, essendo io dato in uno scoppio, feci svenire accanto a me una dama, la quale a quel suono temette non il gatto avesse assaltato la sua cagnolina.